Parroco: Mons. Giacomo MURA
Comunicazioni del parroco: Celebrazioni di funzioni religiose nel periodo Maggio-Ottobre
GIORNI |
ORARIO DELLE MESSE |
Festivi |
11:00 |
Nel paese di San Giorgio, nel borgo di proprietà della confraternita del Santissimo Sacramento e Rosario, una delle confraternite cui aderivano i rappresentanti delle famiglie più illustri (Leonelli, Ottaviani, Carloni, Mattioli), sorge la chiesa del Santo Spirito. La forma attuale è dovuta ad una riedificazione su progetto dell'architetto milanese Domenico Piotti (per la quale si utilizzarono anche materiali provenienti dall'abbattimento della chiesa di Santa Maria in Castagneto) iniziata nel 1787 e conclusasi nel 1839. Una breve ma ripida serie di scalini in mattoncini precede il sagrato e conferisce alla costruzione una certa monumentalità, accentuata dalla presenza del campanile a cuspide sulla parte destra e dalla fila di casette che da ambo le pareti la affiancano. Poco oltre, una breve salita conduce all'antico castello. La facciata, in mattoncini, è delimitata da due paraste laterali che terminano in prossimità di un'ampia fascia sulla quale poggia il coronamento del timpano. L'interno, a navata unica con volta a botte e sobrie decorazioni architettoniche neoclassiche, presenta quattro altari laterali oltre a quello maggiore al centro della piatta parete del presbiterio. Da un inventario del 1734 anche la chiesa preesistente risultava a navata unica, ma più piccola e bassa dell'attuale e aveva cinque altari. Alcune tele della vecchia chiesa sono ancora presenti; in particolare la tela dell'altare maggiore, purtroppo assai rovinata, raffigurante la Discesa dello Spirito Santo, della seconda metà del Cinquecento, attribuita alla scuola che gravitava intorno al ducato roveresco. La tela della Madonna del Carmine che dona lo scapolare del Carmine ai Santi Domenico e Francesco, di un ignoto marchigiano del Seicento, proviene da un ex-altare della famiglia Mattioli. La tela della Vergine col Bambino e i Santi Antonio Abate e Antonio da Padova, di un ignoto bolognese del Seicento, è di pregevole fattura. La tela della Madonna del Rosario, di un anonimo artista locale del Cinquecento, segue uno schema compositivo largamente diffuso in area marchigiana. In sacrestia si trova una tela del Seicento, di ignoto marchigiano, raffigurante l'Addolorata (Madonna col petto trafitto di spade) che mostra il figlio morto ai Santi Paterniano, Antonio da Padova e Carlo Borromeo. E' del Seicento anche la tela di Sant'Anna con la Vergine Bambina e i Santi Domenico e Antonio Abate. Dalla chiesa di San Michele Arcangelo proviene il baldacchino a raggiera in legno intagliato e dorato che fa da sfondo alla statua della Madonna del Rosario posta su primo altare a sinistra.