Il Ministero della Cultura, con la circolare n. 19 del 2 aprile 2025, ha chiarito l’applicabilità del Decreto Salva Casa (DL 69/2024), in particolare dell’art. 36-bis del Testo Unico Edilizia (TUE), che introduce una procedura semplificata di sanatoria edilizia e paesaggistica anche per interventi che comportano aumenti di volume o superficie, anche in aree soggette a vincolo paesaggistico.
Il chiarimento riguarda il presunto conflitto con l’art. 167 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, che consente la sanatoria solo per abusi minori.
Il Ministero afferma che non vi è reale contrasto, poiché l’art. 36-bis, essendo norma più recente, prevale per successione temporale e non deroga ai principi del Codice, mantenendo il parere vincolante della Soprintendenza.
Inoltre:
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la nuova procedura si applica anche a immobili con vincoli sopravvenuti, ossia introdotti dopo la costruzione;
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la verifica di compatibilità paesaggistica avviene con una procedura semplificata, con silenzio assenso in caso di inerzia degli enti competenti;
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Il Ministero invita le Soprintendenze a migliorare l’efficienza per evitare l’eccessivo ricorso al silenzio assenso.
In sintesi, il decreto amplia le possibilità di sanatoria, anche in ambito paesaggistico, ma senza indebolire le tutele, grazie al mantenimento del parere vincolante della Soprintendenza.